Corpi d'Architettura · 1995 / 2020
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Le fotografie con le quali Pino Musi ha riletto la Chapelle Notre Dame du Haut realizzata da Le Corbusier a Ronchamp, quelle, molto note, che hanno interpretato l'opera di Mario Botta, o che hanno tradotto in immagine alcune architetture di Renzo Piano e Tadao Ando, mantengono sempre viva la tensione di uno sguardo a un tempo severo e partecipe, mai indulgente eppure capace di stupore, di inattese deviazioni, in un rapporto costante e sempre meditato con l’architettura. Proprio come era accaduto per le fotografie realizzate fra le rovine e i miti di Baia e Cuma, le immagini di Musi vivono di un’attualità paradossalmente arcaica. Mostrano, senza asprezza di denuncia, ma con il rigore, davvero da Giudizio Universale, della fotografia, una realtà di corpi difficile da definire, rivelando un côté spesso nascosto, intermedio, in cui le opposte tensioni non si annullano ma agiscono assieme. Transito e vertigine.
Stefania Zuliani
libri correlati:
Mario Botta seen by Pino Musi
Rovereto e il nuovo Polo Culturale
Il luogo inquieto
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